La storia
Il festival
“New Conversations-Vicenza Jazz” è nato nel 1996 su impulso dell’Assessorato alla cultura del Comune di Vicenza e del main sponsor Trivellato Mercedes Benz e si è imposto, sin da subito per la particolarità del progetto, nel panorama europeo dei festival primaverili. Dalla prima edizione, la direzione artistica è firmata da Riccardo Brazzale.
Il periodo è infatti, sin dal 1996, quello di maggio e coinvolge, per una decina di giorni, i luoghi storici della Vicenza, Città del Palladio, inserita nella lista mondiale Unesco: in primis il Teatro Olimpico (il più antico teatro coperto al mondo, realizzato nel 1585) ma anche le chiese e i palazzi antichi, oltre a teatri e auditorium e i suggestivi luoghi all’aperto, dalla Piazza dei Signori a Corso Palladio e Campo Marzo, coinvolgendo bar, ristoranti, negozi, cinema, musei, sedi espositive e librerie.
La caratterizzazione principale del festival è derivata dall’aver collocato a contatto e all’interno di spazi classici, come quelli palladiani, un tipo di musica dal forte impatto innovativo, come storicamente viene considerato il jazz.
Tutto questo, non solo dando voce ai più grandi nomi internazionali (Pat Metheny, Herbie Hancock, Dee Dee Bridgewater, Brad Mehldau, Jan Garbarek), ma pure riscoprendo alcuni vecchi leoni della tradizione (John Lewis, Buddy De Franco, Barry Harris) o valorizzando giovani emergenti (Stefano Bollani, Gwilym Simcock, Francesco Cafiso, Carla Cook, Ariel, Ibrahim Malouf), spaziando dal mainstream (Dave Brubeck, Ray Brown, Toots Thielemans, Milt Jackson, Roy Haynes) all’avanguardia storica (Anthony Braxton, Art Ensemble of Chicago, Sun Ra Arkestra, Archie Shepp, Sam Rivers) e contemporanea (John Zorn, Bill Frisell, Ernst Reijseger, Uri Caine, Steve Coleman), dall’acustico (Maria Schneider, Joe Lovano, Randy Weston, Abdullah Ibrahim, McCoy Tyner, Arturo Sandoval, Hiromi) all’elettrico (Joe Zawinul, John Scofield, Mike Stern, Yellowjackets), dalla musica più intellettualistica (Paul Bley, Charlie Haden, Paul Motian, Lee Konitz, Steve Lacy) a quella che travalica il jazz in senso stretto (Buena Vista Social Club, Incognito, Vinicio Capossela, Roy Paci, Manu Dibango, Kocani Orkestar), senza mai dimenticare il jazz europeo (John Surman, Richard Galliano, Stan Tracey, Joachim Kuhn, Michel Portal, Evan Parker).
Fra progetti in esclusiva e numerose attività collaterali (seminari, happening e mostre d’arte, rassegne video e cinematografiche), ogni anno “Vicenza Jazz” si rinnova, richiamando un pubblico numerosissimo e moltissimi addetti ai lavori, nonché l’attenzione di tanti giornalisti sia italiani che europei ed americani, per testate specialistiche, quotidiani ed emittenti radiotelevisive.